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ENERGIA PARTE SECONDA
Negli ecosistemi naturali l'unica fonte di energia a disposizione è quella solare che, grazie alla fotosintesi svolta dai vegetali (esseri autotrofi), viene "imprigionata" nelle sostanze nutritive come amido e glucosio. Quando mangiamo un piatto di spaghetti l'energia che ci viene fornita è letteralmente quella cha la pianta di grano aveva assorbito dal sole durante la sua crescita. L'energia contenuta nei cibi che mangiamo viene misurata in kilocalorie (1kcal = 4185,5 J).
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Noi esseri umani "tecnologici" non ci acontentiamo però di questa unica fonte di energia. Una lavatrice, un'automobile o un computer hanno bisogno di energia per funzionare e di solito le persone pagano per avere questa energia. La quantità di energia scambiata nell'unità di tempo, in un qualunque processo di traformazione, meccanico, elettrico, termico o chimico viene definita potenza e si misura in watt. |
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Il motore della Ferrari F 40 sviluppa una potenza di 478 CV (352 Kw) |
Un watt corrisponde a un joule al secondo. Un wattora corrisponde alla potenza di un watt fornita per un'ora, quando paghiamo la bolletta all'enel (o a altri gestori) la cifra viene calcolata in base ai kilowattora (mille wattora) consumati. Si possono incontrare per motivi "storici" altri modi per misurare l'energia o la potenza, ad esempio la potenza del motore di un'automobile viene spesso espressa in "cavalli vapore" (1 CV = 735 W). |
In realtà noi paghiamo la bolletta non perché abbiamo "consumato" energia, ma solo perché la nostra lavatrice ha "trasformato" energia elettrica in movimento e calore. Purtroppo i nostri dispositivi meccanici e tecnologici possono sfruttare energia solo quando essa è, per così dire "concentrata". Il motore della mia automobile usa l'energia chimica contenuta nella benzina e la trasforma in calore e movimento. L'energia non sparisce, viene semplicemente dispersa nell'ambiente e una volta successo non la posso più usare per altre trasformazioni. Questo è il motivo per cui l'energia non può essere riciclata e c'è un limite al numero di trasformazioni che è possibile fargli subire.
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