Gravidanza e parto
La cellula uovo, dopo essere stata prodotta dal follicolo, ha circa 24 ore di tempo per essere fecondata da uno spermatozoo, trascorso questo periodo di tempo non sarà più possibile iniziare una gravidanza fino alla successiva ovulazione.
L'ovulazione avviene di media il 14° giorno del ciclo. In corrispondenza dell'ovulazione l'endometrio (mucosa che riveste internamente l'utero) si ispessisce e si prepara ad accogliere un eventuale ovulo fecondato.
Se non c'è fecondazione l'endometrio si distaccherà provocando una nuova mestruazione.
Nel video (a destra) è possibile osservare il momento esatto dell'ovulazione e l'ovulo che, una volta prodotto, scende lungo una delle tube di Falloppio.
Il video è tratto da "Human body", prodotto dall BBC e uscito in edizione italiana con il titolo "L'emozione della vita".
L'incontro tra la cellula uovo e gli spermatozoi (fecondazione) avviene nelle tube di Falloppio.
Non appena il primo spermatozoo riesce a penetrare all'interno dell'ovulo la membrana di quest'ultimo subisce una trasformazione chimica che impedisce ad altri spermatozoi di entrare.
Nell'immagine a sinistra una cellula uovo (ovocita) circondata dagli spermatozoi che cercano di fecondarla.
Una volta fecondato l'ovocita si trasforma in uno zigote. I due gameti (lo spermatozoo e la cellula uovo) portano ciascuno metà dei cromosomi (cellule aploidi). Le due metà del DNA, materno e paterno, si uniscono formando un nuovo corredo cromosomico completo (cellula diploide)

Nella foto a destra è possibile vedere i due nuclei un attimo prima che si fondano
Dopo che il DNA del padre e della madre si sono fusi insieme lo zigote inizia a suddividersi con un processo che si chiama mitosi. La prima cellula iniziale si sdoppia formandone due, le quali a loro volta si sdoppiano formandone quattro e così via.

Dopo che il processo di mitosi si è ripetuto alcune volte lo zigote si trasforma in una morula
Via via che continuano le divisioni cellulari la morula iniza ad acquistare una struttura particolare, si crea una piccola sfera cava con un grumo di cellule ammassate su di un lato. Si forma in questa fase una blastula (o blastocisti). Nel frattempo ciò che si è formato dopo la fecondazione è sceso via via lungo la tuba di Falloppio ed è finalmente arrivato nell'utero. Qui la blastocisti, circa 8-9 giorni dopo la fecondazione, si fissa in un punto della parete uterina sull'endometrio. Questa fase prende il nome di annidamento. Subito dopo inizieranno a formarsi la placenta e il sacco amniotico, al cui interno si svilupperà l'embrione.
L'embrione inizia a questo punto a svilupparsi e la cescita avviene in modo molto simile per tutti i vertebrati. Osservate bene le immagini qui sotto, SOLO UNO DI QUESTI EMBRIONI E' UMANO, sareste in grado di dire quale? (gli altri sono di un cane, un gatto e un delfino)
Se volete scoprire qual'è dovrete arrivare alla fine!
Ecco l'embrione dopo nove settimane, a questo punto si iniziano a riconoscere alcune caratteristiche tipicamente umane, possiamo vedere ad esempio le dita che iniziano a formarsi, ma le sue dimensioni sono sempre molto piccole! Ancora non è possibile stabilire se sarà un bambino o una bambina, in corrispondenza dell'inguine è presente una piccola protuberanza che diventerà o il pene o il clitoride rispettivamente.
La crescita dell'embrione è resa possibile da un importantissimo organo che si sviluppa nell'utero durante la gravidanza, la placenta.
Grazie alla placenta il sangue della madre ricco di ossigeno e sostanze nutrienti viene convogliato nel cordone ombelicale e raggiunge il feto, contemporaneamente il bambino elimina le sostanze di rifiuto e l'anidride cerbonica.

Nell'immagine a sinistra una placenta umana appena estratta dopo il parto

Dopo le prime settimane l'embrione che ora si chiama feto deve solo crescere di dimensioni, il suo sviluppo si completa in circa nove mesi. Al momento del parto le pareti muscolari dell'utero iniziano una serie di contrazioni che dilatano la cervice e la vagina fino al diametro sufficiente per far passare la testa del bambino (10-11 cm).
Le contrazioni all'inizio del parto prendono il nome di travaglio. Solitamente la testa del bambino esce per prima, in caso contrario si ha un parto podalico. Dopo il parto viene espulsa anche la placenta, quasta ultima fase prende il nome di secondamento.
Ok controlliamo se è tutto chiaro
L'incontro tra la cellula uovo e lo spermatozoo avviene nelle (1), la cellula uovo fecondata si chiama (2) e inizia a scendere verso l'(3). Una volta fecodata la cellula uovo inizia a duplicarsi tramite un processo che si chiama (4). Quando è diventata una sferetta composta da 30-60 cellule prende il nome di (5) che a sua volta si trasforma in (6) (o blastula). Quando la blastocisti arriva nell'utero si fissa sull'endometrio, questo processo si chiama (7) . Nel punto dove la blastocisti, che si trasformerà poi in embrione, si fissa all'utero si sviluppa la (8) da cui parte il (9) che collega l'apparato circolatorio della madre a quello del bambino. Dopo la nona settimana l'embrione è diventato un feto. Il feto si sviluppa all'interno del sacco (10) che è pieno di liquido. Dopo circa 38 settimane di gestazione il bambino è pronto per nascere, il parto inizia con la fase del (11) che può durare anche molte ore e che serve per dilatare la cervice (o collo dell'utero) fino a un diametro di 10-11 cm. Solitamente all'inizio del parto si lacera il sacco amniotico (si ha la così detta rottura delle acque). La testa del bambino esce sempre per prima, in caso contrario si ha un parto (12) assai più difficoltoso. Subito dopo il parto viene tagliato il cordone ombelicale e viene estratta dall'utero anche la placenta, questa ultima fase si chiama (13).