Linfociti T, linfociti B, meccanismo degli anticorpi
Gli appassionati di fumetti degli anni '60 e '70 avranno sicuramente riconosciuto, nell'immagine di sinistra, il famoso ladro Diabolik.
Il temerario personaggio dei fumetti si muoveva sicuro e invisibile nell'oscurità protetto dalla sua maschera nera come la notte. Se il nostro mestiere è quello del ladro acrobata un costume che ci rende più invisibili possibile è quello che ci vuole.
Una volta però che il ladro è stato beccato e messo in prigione è interesse di tutti che sia il più riconoscibile possibile. Nel caso che provasse a scappare un detenuto viene immediatamente riconosciuto da tutti come tale (anche se adesso nelle prigioni americane il vestito a strisce è stato sostituito da una tuta arancione).
Beh, gli anticorpi hanno più o meno la stessa funzione della tuta a strisce. Una volta che si sono "agganciati" ad un battero o ad un virus estraneo li rendono immediatamente visibili a tutti e riconoscibili come tali.
Ogni anticorpo, o immunoglobulina, è costituito da proteine con una particolare struttura in grado di legarsi chimicamente ad altre proteine presenti sulla membrana di virus o batteri chiamate antigeni.
Una volta che gli anticorpi si sono legati ad un antigene danno una specie di "segnale chimico" che viene riconosciuto ad esempio dai macrofagi. I macrofagi attaccano e distruggono qualsiasi cosa abbia degli anticorpi attaccati addosso.
I linfociti B, si occupano di produrre decine di migliaia di anticorpi diversi, pronti a legarsi con altrettanti possibili antigeni. Il linfociti B, diciamo così, non sono però molto svegli e se anche un linfocita B possiede gli anticorpi giusti per individuare un virus o battero invasore, ha bisogno dell'aiuto dei linfociti T helper che, grazie a meccanismi biochimici (rilascio di citochine) inducono il linfocita giusto a riprodursi e a differenziarsi in plasmacellule (che producono una grande quantità di anticorpi) e cellule della memoria che rimangono, per così dire, in "produzione" per tutta la vita, pronte a riconoscere l'invasore se dovesse presentarsi ancora.
Volendo entrare un po' più nel dettaglio, potete seguire la breve animazione che trovate qui sotto.
Le cellule APC (cellule che presentano l'antigene, dall'inglese Antigen-Presenting Cell) sono una classe di cellule del sistema immunitario in grado di esporre antigeni (cioè proteine provenienti da organismi estranei) sulla propria superficie di membrana
quando si parla di APC, si intende in particolare quelle (macrofagi e cellule dendridiche) in grado di stimolare l'attivazione dei linfociti CD4+ (i T-helper) vergini.
Le cellule APC, una volta inglobato l'antigene, si allontanano dal tessuto in cui risiedono e migrano verso i linfonodi. Durante questo tragitto sono sottoposte ad un cambiamento morfologico che le rende più adatte a svolgere il loro compito: la cellula ritrae le appendici tentacolari citoplasmatiche, se ne aveva, e aumenta le molecole di membrana per l'interfaccia con i linfociti T-helper. L'antigene è intanto degradato da enzimi litici nei lisosomi della cellula, e gli epitopi (particolari polipeptidi dell'antigene a cui si può legare un anticorpo) risultanti vengono inseriti negli appositi siti dell'MHC ( Complesso Maggiore di Istocompatibilità o anche Major Histocompatibility Complex ). Se l'antigene viene riconosciuto da un linfocita T, e se la stimolazione e costimolazione sono sufficienti, ha inizio la risposta immunitaria.
La fase di attivazione inizia quando una cellula batterica "invasore" (o un altro elemento potenzialmente patogeno) viene fagocitato da una cellula APC
1 - La fase di attivazione inizia quando una cellula batterica "invasore" (o un altro elemento potenzialmente patogeno) viene fagocitato da una cellula APC
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Un lisososma contenete enzimi digestivi si combina con un fagosoma (cioè una vescicola che si forma attorno a ciò che la cellula ingloba grazie alla fagocitosi) per eleborare chimicamente l'antigene
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Gli antigeni elaborati si combinano con le proteine del MHC (Complesso Maggiore di Istocompatibilità) e vengono esposti sulla superficie della cellula APC
15 - Gli anticorpi rilasciati si legano con un meccanismo "chiave-serratura" all'antigene presente sulla superficie degli originali batteri invasori.
16 - La presenza degli anticorpi sui batteri invasori rende più facile per le cellule killer attaccare e distruggere i batteri grazie alla fagocitosi e rilasciando proteine che causano la lisi (rottura) della membrana dei batteri.
Allo stesso tempo le così dette proteine del complemento presenti nel sangue sono stimolate ad attaccare e perforare la membrana dei batteri.
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I linfociti CD4 Helper riconoscono l'antigene esposto sulla cellula APC e si legano al complesso antigene-peptide del complesso MHC
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Il legame stimola la cellula APC a rilasciare citochine IL-1 che attivano il linfocita T heper.
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Il linfocita T helper attivato produce citochine IL-2 che stimolano la cellula a riprodursi.
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In questo modo vengono prodotte molti linfociti T helper, ciascuno con recettori specifici per l'antigene che era stato in precedenza elaborato.
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La fase "fattiva" inizia quando un linfocita B, che espone sulla sua superficie un recettore specifico (immunoglobulina della classe IgM) per lo stesso antigene che era precedentemente stato fagocitato dalla cellula APC, incontra e lega l'antigene.
9 - Il linfocita B ingloba il complesso grazie all'endocitosi mediata dai recettori. Il fagosoma contenente l'antigene si fonde con un lisosoma. L'antigene viene elaborato.
10 - L'antigene elaborato si lega con le proteine dell'MHC (Complesso Maggiore di Istocompatibilità) ed è esposto sulla superficie del linfocita B.
11 - I linfociti t helper adesso si legano con l'antigene sulla superficie del linfocita B facendo si' che il linfocita T helper rilasci citochine.
12 - Le citochine stimolano i linfociti B a dividersi e a produrre copie identiche della cellula.
13 - I linfociti B si differenziano in plasmacellule, che produrranno anticorpi, e in cellule della memoria.
14 - Le plasmacellule rilasciano anticorpi identici a quelli presenti sulla cellula "genitore". Questi realizzano l'obiettivo finale di combattere gli invasori stranieri.