"E' stato spesso e fiduciosamente asserito che l'origine dell'uomo non potrà mai essere conosciuta; ma l'ignoranza genera, più spesso della conoscenza, certe convinzioni: coloro che sanno poco e non quelli che sanno molto asseriscono tanto fermamente che questo o quel problema non sarà mai risolto dalla scienza."
"Possiamo così capire come si sia giunti ad ammettere che l'uomo e tutti gli altri vertebrati siano stati strutturati sullo stesso modello generale, perché essi passino attraverso i medesimi stadi primitivi di sviluppo, e perché mantengano certi fattori rudimentali in comune. Conseguentemente dovremmo onestamente ammettere la loro origine; assumere un'altra posizione significa ritenere che la nostra struttura e quella degli animali tutti intorno a noi, sia una semplice insidia disposta per trarci in inganno. Tale considerazione è ancor più rinforzata se osserviamo i componenti dell'intera serie animale e consideriamo le prove che derivano dalla loro affinità e classificazione, la loro distribuzione geografica e la successione geologica. E' solo un nostro pregiudizio naturale, nonché quell'arroganza che fece dichiarare ai nostri progenitori di discendere da semidei, che ci porta a esitare su questa conclusione."
Charles Darwin (tratto da: "L'origine dell'uomo e la selezione sessuale"
1871)
L'uomo appartiene all'ordine dei primati, i nostri parenti più stretti, che non a caso chiamiamo scimmie antropomorfe, sono il gorilla, l'orango e lo scimpanzè. L'essere vivente che in assoluto è geneticamente più vicino a noi è lo scimpanzè bonobo. Recenti studi genetici confermano che il DNA di un uomo e di un bonobo sono uguali per il 98,4% !!
CARATTERISTICHE CHE ABBIAMO EREDITATO DALLE NOSTRE ANTENATE SCIMMIE
Pollice opponibile La mano umana: un utensile polivalente
Nella mano umana il pollice è disposto in modo da creare una specie di “pinza” con le altre dita.
In origine questo serviva per tenersi aggrappati ai rami, ma quando la nostra andatura è diventata eretta la mani sono diventate “utensili” capaci di costruire attrezzi, trasportare oggetti o anche all’occorrenza comunicare con altri uomini.
Un Bonobo che gioca a fare "vola vola" con un piccolo.
Vista stereoscopica, i nostri occhi, posti frontalmente e non ai lati possono valutare con molta precisione le distanze. Ciò era essenziale per poter saltare da un ramo all’altro di un albero senza cadere, questa capacità si è rivelata poi utilissima quando la nostra specie ha iniziato a cacciare altri animali usando lance o frecce.
Anche i predatori possiedono una vista stereoscopica, ma a diferenza di lupi o felini noi possediamo anche una buona capacità di distinguere i colori, serviva per distinguere i frutti quando la nostra dieta era essenzialmente vegetariana. Purtroppo però la nostra capacità di distinguere i colori è solo parziale, i nostri più antichi antenati erano infatti animali notturni, per questo motivo nessun mammifero possiede una capacità di distingure colori paragonabile a quella degli uccelli che vedono molti più colori e sfumature di noi.
Capacità di brachiazione.
La brachiazione è un particolare modo di locomozione che sfrutta gli arti anteriori e che viene usato da molte scimmie arboricole per spostarsi tra i rami degli alberi.
Questo modo di procedere comporta delle modificazioni all'articolazione della spalla in modo che l'arto possa compiere movimenti molto ampi. Questo adattamento è correlato con il pollice opponibile che assicura una capacità prensile.
La capacità di presa del pollice opponibile, l'articolazione della spalla particolarmente mobile e in grado di eseguire un movimento rotatorio, la nostra vista stereoscopica in grado di valutare con precisione le distanze, ci hanno reso abilissimi nel lanciare oggetti e colpire bersagli.
Probabilmente già i gruppi di cacciatori habilis o erectus erano in grado di scagliare primitive lance ricavate da bastoni appuntiti. Stavamo diventando una specie molto pericolosa da incontrare....
PROBLEMI DERIVANTI DALLA NOSTRA ANDATURA ERETTA
La frattura del collo del femore è molto comune specialmente nelle persone anziane
La spina dorsale nella stragrande maggioranza dei mammiferi è disposta in orizzontale e, allo stesso modo di una trave posta tra due sostegni, sorregge il peso di tutti gli organi contenuti nell’addome.
La nostra andatura bipede costringe la spina dorsale a lavorare in verticale e succede talvolta che i dischetti di cartilagine posti tra una vertebra e l’altra si schiacciano finendo per premere sul midollo spinale, si ha in questo caso un “ernia del disco”.
Altri possibili problemi sono la “scoliosi” (vedi foto a destra) o la “scifosi” che si verificano quando la spina dorsale si deforma a causa spesso di una postura o un modo di sedersi scorretti. Altri punti deboli tipicamente umani sono il tallone e l’articolazione del femore.
La nostra andatura inoltre, potendo sfruttare solo gli arti posteriori è lentissima: un campione olimpionico sui 100 metri non supera i 40 Km/h, non riuscirebbe nemmeno a raggiungere un gatto!
L'uomo non è decisamente fatto per correre, anzi la nostra andatura eretta ci procura non pochi problemi, ma ci ha datto il decisivo vantaggio di poter usare le mani che non dovendo più essere usate per camminare sono diventate "strumenti". Il nostro grande cervello sarebbe servito a ben poco senza le mani... se non ci credete provate ad insegnare ad un cavallo a fare il fiocco alle stringhe!
Quindi se ogni tanto vi fa male la schiena, cercate di sopportare con pazienza. Il vostro gatto non soffrirà mai di scoliosi o di ernia al disco, ma non potrà mai creare una tecnologia che gli permetta di diventare la specie dominante del pianeta.
L'ANDATURA BIPEDE
Con due gambe si corre decisamente più lenti che con quattro, certo un uomo può correre per molti chilometri, ma credo che nelle savane del pleistocene le sue possibilità di sopravvivenza sarebbero state davvero scarse.
Nella corsa siamo delle schiappe!
La perdita della pelliccia
Questi spezzoni video sono tratti da una vecchia trasmissione di Alberto Angela e si basano su quella che è la "versione ufficiale" della paleontologia classica. Da notare anche il fatto che l'aspetto dei nostri antenati è stato ricostruito dotandoli di una pelliccia simile a quella di uno scimpanzè. In realtà non sappiamo se avessero ancora la pelliccia o se l'avessero già persa, come noi. Una delle spiegazioni classiche è che abbiamo perso la pelliccia perché i cacciatori (maschi) che correvano sotto il sole della savana avevano bisogno di sudare per poter raffreddare il corpo. Questa spiegazione non mi convince per più motivi. Intanto nessuno degli altri mammiferi che corrono nella savana ha la pelle nuda come la nostra e, guarda un po', le femmine (che non cacciavano correndo su e giù per la savana) hanno perso la pelliccia molto più dei maschi. Inoltre questi due adattamenti, perdita della pelliccia e capacità di sudare, avrebbero dovuto verificarsi contemporanemente, cosa che si verifica assai di rado (per non dire mai) nell'evoluzione. Mi sembra molto più probabile che abbiamo iniziato a sudare per raffreddare il corpo proprio perché avevamo già perso la nostra pelliccia.
Interessante infatti ascoltare la spiegazione che viene data nel documentario.
La versione degli autori è che in realtà noi non abbiamo perso la pelliccia perché abbiamo ancora i bulbi piliferi. Sarebbe come dire che un delfino non ha le pinne, ma ha ancora le zampe perché lo scheletro dei suoi arti anteriori comprende ancora omero, ulna, radio e falangi. Ovviamente è così, ma è altrettanto ovvio che un delfino ha le pinne, e i sapiens non hanno più la pelliccia.
Con un po' più di onestà avrebbero dovuto ammettere di non avere una valida spiegazione.
ALCUNI INTERESSANTI PUNTI INTERROGATIVI
Perché abbiamo perso la nostra bella pelliccia e l’abbiamo sostituita con uno strato di grasso sottocutaneo? Perché piangiamo lacrime saline? Perché siamo dotati di questo strano e buffo naso? Perché le femmine di sapiens hanno delle mammelle così sviluppate e prominenti e perché le nostre labbra sono carnose ed imbottite? Perché i neonati umani sono istintivamente capaci di nuotare? Perché milioni di persone in tutto il pianeta non vedono l’ora di poter andare in vacanza al mare o si divertono un mondo a sguazzare negli acqua park? Molti indizi sembrano creare un legame tra la nostra specie e l’acqua, in effetti gli esseri umani sono gli unici mammiferi di terra ad avere una serie di cose in comune con i mammiferi acquatici.
Alcuni anni fa mi sono imbattuto per caso in un libro scitto da Elaine Morgan, dal titolo L'Origine della Donna. L'ipotesi portata avanti con argomentazioni estremamente convincenti, è che la nostra specie nel corso della sua evoluzione sia vissuta per un certo periodo a stretto contatto con l'acqua e che sia proprio questo parziale adattamento acquatico che ci ha regalato alcune delle nostre particolari caratteristiche
Assenza della pelliccia
Abbondante grasso sottocutaneo
Lacrimazione oculare salina
Naso a sifone
Labbra carnose
Mammelle turgide e sporgenti
Tutte queste caratteristiche possono essere ritrovate in mammiferi marini o che comunque vivano a stretto contatto con l'acqua (ad esempio l'ippopotamo) Questo suggerisce che l’umanità abbia trascorso un periodo più o meno lungo sulle rive di un mare o di un lago, forse un ambiente simile a quello in cui vivevano le popolazioni polinesiane prima dell’arrivo degli europei. Questi nostri antenati passavano in acqua molto del loro tempo e potrebbero così aver acquisito le caratteristiche così uniche della nostra specie.
Nel naso della scimmia le narici sono verticali, nel nostro sono perfettamente orizzontali
La teoria dell'adattamento acquatico benché estremamente interessante non viene mai citata nei testi che parlano dell'evoluzione dell'uomo. L'unico testo in cui ho trovato un riferimento, e da cui ho tratto alcune delle illustrazioni, è il divertentissimo e molto istruttivo “La vera storia del mondo” di Jacopo Fo.
Il nostro naso a sifone impedisce
all’acqua di entrare quando ci immergiamo nessuna altra scimmia è in grado di nuotare sott’acqua.
In acqua i neonati si aggrappavano ai
capelli delle madri. Questo spiegherebbe
perché le donne hanno capelli più folti
e più forti e non soffrono di calvizie
Le nostre labbra sono a chiusura ermetica
Si può poppare anche sott’acqua.
Un neonato è istintivamente capace di nuotare,. Se non esercitata questa capacità scompare entro poche settimane
NON CREDETE ALLA STORIA DELL'ADATTAMENTO ACQUATICO?
Facciamo insieme questo piccolo esperimento. Osservate le tre foto qui sotto e provate a immaginare dove vi piacerebbe di più passare un mese di vacanze.
e ora provate a chiedervi che cosa avrebbe scelto uno scipanzé, un gorilla o un babbuino. Dovete ammettere che come scimmie siamo decisamente atipiche.